Laboratorio di design della comunicazione 1 A

Corso di laurea triennale in Design

Docente

Donatello D'Angelo

Collaboratore

Arianna Di Betta

“Imago in mundi” è un esercizio narrativo visivo dedicato ai luoghi immaginari. Una ricerca svolta su vari supporti ―principalmente un testo e una trasposizione cinematografica― ha portato alla creazione di un racconto visivo legato ai genius “illogici” di luoghi esistenti solo nella letteratura. Nessuna di queste dimensioni è localizzabile su una carta geografica o su una mappa stradale. Non per questo possiamo dire che siano irreali. I luoghi letterari come universi a più dimensioni (Flatlandia), terre abitate da popoli mitologi (Terra dei Ciclopi), pianeti-fabbrica specializzati nella costruzione di corpi celesti di lusso (Magrathea) ed esercizi pubblici dove si servono bevande stupefacenti (Korova Milk Bar), fanno parte dell’immaginario dei lettori così come sono stati fonte d’ispirazione di illustratori, registi e scenografi per le loro trasposizioni grafiche, cinematografiche o teatrali. I futuri designer che hanno frequentato il laboratorio, sono stati invitati a dar libero sfogo alla loro immaginazione e trasferirla in una piccola pubblicazione, al cui interno, limite del progetto, il narrato non fosse verbale ma esclusivamente visivo. I luoghi sono stati figurati in un libero susseguirsi di pagine fatte di immagini in libertà o costrette in relazioni associative con sistemi iconografici, forme e texture, dando vita a originali racconti a volte didascalici a volte criptici, ma sicuramente, inequivocabilmente, fantastici.

Luoghi immaginari: Avonlea Bay City Camelot Castle Rock Flatlandia Korova Milk Bar Isola di Alcina Isola dei Lotofagi Magrathea Metropolis Mondo d’inchiostro Narnia Overlook Hotel Paese dei Ciconi Regno della saggezza Repubblica di Galaad Terra dei Ciclopi Terramare

Opere letterarie: Odissea, Omero, VI secolo a.C. Orlando Furioso, Ludovico Ariosto, 1516–32 Flatlandia: Racconto fantastico a più dimensioni, Edwin Abbott Abbott, 1884 Un americano alla corte di re Artù, Mark Twain, 1889 Anna dai capelli rossi, Lucy Maud Montgomery, 1908 Metropolis, Thea von Harbou, 1925 Il leone, la strega e l’armadio, Clive Staples Lewis, 1950 Arancia meccanica, Anthony Burgess, 1962 Il casello magico, Norton Juster, 1962 La saga di Terramare, Ursula Kroeber Le Guin, 1972 Shining, Stephen King, 1977 Guida galattica per gli autostoppisti, Douglas Adams, 1979 La zona morta, Stephen King, 1979 Il racconto dell’ancella, Margaret Atwood, 1985 Bay City, Richard K. Morgan, 2002 Veleno d’inchiostro, Cornelia Funke, 2005
Opere cinematografiche: Metropolis, Fritz Lang, 1927 La corte di re Artù, Tay Garnett, 1949 Le avventure di Ulisse, Franco Rossi, 1968 The Phantom Tollbooth, Chuck Jones–Abe Levitow–Dave Monahan, 1970 Arancia meccanica, Stanley Kubrick, 1971 Orlando furioso, Luca Ronconi, 1975 Anna dai capelli Rossi, Isao Takahata, 1979 Shining, Stanley Kubrick, 1980 La zona morta, David Cronenberg, 1983 Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio, Andrew Adamson, 2005 Guida galattica per autostoppisti, Garth Jennings, 2005 I racconti di Terramare, Gorō Miyazaki, 2006 Flatland, Jeffrey Travis, 2007 Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro, Iain Softley, 2008 The Handmaid’s Tale, Bruce Miller, 2017 Altered Carbon, Laeta Kalogridis, 2018

Studenti: Francesco ALBINI, Simona ALESSANDRINI, Tomas ANGELINI, Luca BACCHINI, Emily BIGINI, Sara BRANDI, Miriana CERENZIA, Laura COTOVICI, Alessia CRISPINO, Helena CUNHA, Micol CURZI, Jessica DISCEPOLI, Marco DOMINICI, Melita GEMMANI, Emiliano GIACOBBI, Greta GIANGI, Gioela GIARDINO, Alice GIOVAGNOLI, Alberto GROSSI, Giulia GUALTIERI, Olga KOPCHUK, Chiara LUCCHESE, Anna MACELLARI, Rebecca MAURI, Davide MELETTI, Francesco MOREALE, Chiara MONTANI, Tobia MOSTI, Eleonora MORELLI, Fabio PERFORI, Matteo RENZICCHI, Mattia ROMA, Aurora ROSSI, Laura SANGIORGI, Giulio SERAFINI, Rachele SERAFINI, Giorgia SERATTINI, Nicolò SINATRA, Tommaso SORBINI, Ihor STROKOLIS, Alice TARINI, Alessia TIBERI, Menel TOUHAMI, Arianna TURA, Valentina UGOLINI, Sara VAIRO

Metropolis

Luogo immaginario: Metropolis
Opera letteraria: Metropolis, Thea von Harbou, 1925
Opera cinematografica: Metropolis, Fritz Lang, 1927
Studenti: Marco Dominici Davide Meletti Aurora Rossi

Metropolis. Immaginaria città degli Stati Uniti della quale Superman, il popolare protagonista dei fumetti americani ideati da Jerry Siegel e Joe Suster, è cronista. […] La popolarità del toponimo è legata anche all’omonimo film di Fritz Lang, girato nel 1926, dove Metropolis è la città del futuro, ispirata a New York, grandiosamente concepita secondo linee verticali, nella quale gli abitanti privilegiati abitano in ambienti splendidi, mentre gli operai che ne garantiscono la sopravvivenza sono relegati in quartieri sotterranei. (Anna Ferrari, Dizionario dei luoghi letterari immaginari, UTET, Torino 2017)

Camelot

Luogo immaginario: Camelot
Opera letteraria: Un americano alla corte di re Artù, Mark Twain, 1889
Opera cinematografica: A Connecticut Yankee in King Arthur’s Court, Tay Garnett, 1949
Studenti: Helena Cunha Nicolò Sinatra Tommaso Sorbini Alice Tarini

CAMELOT, capitale del regno di Logres, nell’Inghilterra meridionale. La corte di re Artù normalmente risiede qui, benché occasionalmente si riunisca a CAERLEON o a Kinkenadon. Venne visitata nell’anno 528 d.C. da un meccanico del Connecticut, USA. Il castello e la città sorgono sulle rive del fiume Camelot. La città in sé non ha nulla di particolarmente notevole; quasi tutte le case sono nient’altro che povere capanne dal tetto di paglia, con pochi edifici in pietra di qualche riguardo, e le strade sono soltanto sentieri in terra battuta. Camelot è dominata da un immenso castello eretto sulla sommità di una collina che sovrasta il fiume. (Gianni Guadalupi — Alberto Manguel, Manuale dei luoghi fantastici, Archinto, Milano 2010).

Terra dei Ciclopi, Paese dei Ciconi, Isola dei Lotofagi

Luoghi immaginari: Terra dei Ciclopi, Paese dei Ciconi, Isola dei Lotofagi
Opera letteraria: Odissea, Omero, VI secolo a.C.
Opera cinematografica:Le avventure di Ulisse, Franco Rossi, 1968
Studenti: Melita Gemmani Giulia Gualtieri Arianna Tura

CICLOPI, TERRA DEI, isola del Mediterraneo dalla posizione imprecisata. È incolta, ma non sterile: la natura provvede a farvi nascere spontaneamente grano, orzo e viti; vi pascolano inoltre numerose greggi di capre. Il nome le deriva dagli abitanti, i Ciclopi, esseri giganteschi dotati di un solo occhio al centro della fronte. Vivono costoro allo stato brado, in grotte profonde sulle cime dei monti; non hanno instaurato tra loro alcun rapporto di vita associata; ogni famiglia si governa da sé, rispettando l’autorità del più anziano. Non disdegnano, pare, di cibarsi di carne umana. (Gianni Guadalupi — Alberto Manguel, Manuale dei luoghi fantastici, Archinto, Milano 2010) Ciconi, Paese dei. I Ciconi erano una popolazione semileggendaria della Tracia, ricordata nei poemi omerici per essere stata alleata di Troia durante la guerra contro i Greci. Nell’Odissea si narra che Ulisse e i suoi compagni, dopo essere salpati per il viaggio di ritorno alla fine della guerra di Troia, fecero una prima tappa nel paese dei Ciconi, dove misero a ferro e fuoco la città di Ismaro, loro capitale (“dalla città le donne e molte ricchezze rapimmo”, IX, 41); ma mentre i Greci vincitori festeggiavano e gozzovigliavano, gli scampati ala massacro di Ismaro corsero a cercare rinforzi e la vittoria greca si trasformò in una cocente sconfitta e in un fuga a rotta di collo da quel paese. Benché la Tracia sia un luogo reale, ed Erodoto nel VII libro delle Storie ricordi i Ciconi come una popolazione storicamente esistita, lo statuto dei Ciconi resta incerto, a metà tra la fantasia e la storia, con una certa prevalenza della prima per quel che riguarda la descrizione di Omero. (Anna Ferrari, Dizionario dei luoghi letterari immaginari, UTET, Torino 2017) LOTOFAGI, ISOLA DEI, nel Mediterraneo, in posizione imprecisata. È assai temuta dai naviganti, perché chi vi sbarca viene indotto (senza malizia) dagli abitanti a cibarsi del frutto dolcissimo del loto, il cui effetto è un altrettanto dolce oblìo; così che, scordato il ritorno e ogni affetto, chi ne mangia rimarrà per sempre sull’isola, a meno che non sia condotto via con la forza. (Gianni Guadalupi — Alberto Manguel, Manuale dei luoghi fantastici, Archinto, Milano 2010)

Narnia

Luogo immaginario: Narnia
Opera letteraria: Il leone, la strega e l’armadio, Clive Staples Lewis, 1950
Opera cinematografica: Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio, Andrew Adamson, 2005
Studenti: Emily Bigini Alessia Crispino Jessica Discepoli

NARNIA, paese di ignota ubicazione, limitato a nord da lande desolate, a ovest da deserti, a est dal mare e a sud da una catena montuosa che lo separa da ARCHENLAND. Narnia fu creata — non fondata —da Aslan, un gran leone proveniente da un paese al di là dell’isola della FINE DEL MONDO (vedi Paese di ASLAN), figlio del Grande Imperatore d’Oltremare. I pochi privilegiati che abbiano visto Aslan sono rimasti impressionati dalla sua criniera e dai suoi occhi, ma soprattutto dalla sua meravigliosa voce, con la quale, cantando, creò Narnia. La leggenda dice che la canzone della creazione era priva di parole, ma era la più bella che mai si fosse udita, e fece sorgere dalle tenebre stelle, costellazioni e pianeti. Poi, seguendo la melodia, il cielo nero divenne grigio, e da grigio bianco, e da bianco purpureo, e da purpureo dorato: comparve il sole. La valle di Narnia sorse dal nulla, e man mano che il ritmo del canto si accelerava, l’erba spuntò, gli alberi crebbero, qua e là il terreno si gonfiò e da ogni rigonfiamento balzò fuori un animale pronto al compito per cui era stato creato. Così gli uccelli cantavano, le api suggevanoil polline dai fiori, le rane saltavano nei pantani, leopardi e pantere aguzzavanogli artigli sulla corteccia degli alberi. Infine, sempre cantando la sua meravigliosa canzone, Aslan concepì le selvagge creature dei boschi: fauni, satiri, ninfe e nani… (Gianni Guadalupi — Alberto Manguel, Manuale dei luoghi fantastici, Archinto, Milano 2010)

Avonlea

Luogo immaginario: Avonlea
Opera letteraria: Lucy Maud, Anna dai capelli rossi, Montgomery, 1908
Serie televisiva: Anna dai capelli Rossi, Isao Takahata, 1979
Studenti: Simona Alessandrini Laura Sangiorgi Giorgia Serattini

Avonlea. Comunità fittizia collocata sull’Isola Prince Edward, un’isola reale, la più piccola provincia del Canada. È ricordata nel romanzo Anna di Green Gables di Lucy Maud Montgomery (1874-1942), scrittrice canadese per l’infanzia. Vi sorge una fattoria, Green Gables, dove i due fratelli Matthew e Marina Cuthbert richiedono al locale orfanotrofio un ragazzino che sia loro d’aiuto per il lavoro nei campi e ricevono invece una ragazzina dai capelli rossi, Anna, che diventa, nel bene e nel male, l’eroina di Avonlea. Il successo della storia e la simpatia della protagonista favorirono la fioritura di numerosi volumi successivi al primo, come Anna di Avonlea, Cronache di Avonlea e Altre cronache di Avonlea. (Anna Ferrari, Dizionario dei luoghi letterari immaginari, UTET, Torino 2017).

Isola di Alcina

Luogo immaginario: Isola di Alcina
Opera letteraria: Orlando Furioso, Ludovico Ariosto, 1516–32
Serie televisiva: Orlando furioso, Luca Ronconi, 1975
Studenti: Greta Giangi Olga Kopchuk Menel Touhami

ALCINA, ISOLA DI, situata secondo alcuni studiosi presso il Giappone, secondo altri nelle Antille. Piuttosto vasta (le sue dimensioni appaiono simili a quelle della Sicilia), gode di rigogliosa e dolce flora: boschetti di allori, di palme, mortelle, cedri e aranci ombreggiano le sue pianure e i colli delicati. La fauna pare limitata a lepri, conigli, cervi, daini e capre; oltre ai mostri di cui diremo. Confusa la situazione politica: il defunto re lasciò erede dell’isola l’unica figlia legittima, Logistilla; ma aveva due figlie d’altro letto, Alcina e Morgana, entrambe dotate di poteri magici, che mossero guerra alla sorellastra e la ridussero al possesso di una breve lingua di terra, difesa da un golfo e da un monte aspro e selvaggio. La situazione fu rovesciata da un paladino di Francia, Ruggiero, cui dobbiamo anche l’unica descrizione dell’isola, di Alcina e dei suoi costumi: a detta del paladino, la maga sazierebbe i suoi sensi attirando innumerevoli amanti, che trasforma poi in piante o in minerali quando ne è stanca; avrebbe ai suoi ordini un esercito di mostri maschili, femminili ed ermafroditi, in forma di centauri o di ibridi dal corpo umano e dal volto di gatto, di scimmia, di cane; la sua capitale cinta da una muraglia d’oro altissima (che alcuni dicon frutto d’alchimia); il suo palazzo è il più bello e il più lieto che mai si sia visto al mondo. Affascinato dapprima da Alcina, Ruggiero ne divenne l’amante di turno; ma scoperto, grazie a un anello magico, che la maga era in realtà vecchia e laida, fuggì presso Logistilla, mentre un’altra maga, Melissa, ritrasformò in uomini i precedenti amanti già convertiti in sassi o in mirti. L’infuriata Alcina si accinse con la sua flotta alla battaglia finale contro la sorellastra, ma venne sconfitta e posta in fuga grazie anche all’uso, da parte di Ruggiero, di uno scudo fatato che abbagliava e faceva cadere privo di sensi colui che lo guardava. Partito il paladino, nulla sappiamo delle ulteriori vicende dell’isola; che tuttavia non dovrebbe più chiamarsi di Alcina, data la sua eliminazione. (Gianni Guadalupi — Alberto Manguel, Manuale dei luoghi fantastici, Archinto, Milano 2010)

Regno della Saggezza

Luogo immaginario: Regno della Saggezza
Opera letteraria: Il casello magico, Norton Juster, 1962
Opera cinematografica: The Phantom Tollbooth, Chuck Jones–Abe Levitow–Dave Monahan, 1970
Studenti: Maria Cerenzia Eleonora Morelli Sara Vairo

SAGGEZZA, REGNO DELLA, di ignota ubicazione. Lo si raggiunge oltrepassando un casello dove al viaggiatore viene consegnata una borsa contenente mappe, monete e un manuale che spiega il comportamento da tenere. I risultati non sono garantiti, ma ogni perdita di tempo

viene rimborsata. Il Regno della Saggezza era un tempo il Paese del Nulla, regione selvaggia e paurosa abitata dai demoni dell’ombra. La storia narra che un giovane principe varcò un giorno il mare della Conoscenza per portare il Bene e la Verità nel Paese del Nulla. La Vecchia Città della Saggezza, costantemente assediata da demoni, mostri e giganti, divenne sotto la sua signoria un prospero regno. I due figli del principe fondarono le città di DIZIONOPOLI a sud e di DIGITOPOLI a nord. Nacque presto tra loro una questione per decidere se fossero più importanti le parole o i numeri, e il regno cadde di nuovo in rovina. (Gianni Guadalupi — Alberto Manguel, Manuale dei luoghi fantastici, Archinto, Milano 2010)

Prof. Donatello D'Angelo