Laboratorio di design della comunicazione 2 B

Corso di laurea triennale in Design

Docente

Stefano Rovai

Collaboratore

Giuseppe Digeronimo

Il lavoro svolto in questo anno accademico con gli studenti del laboratorio di comunicazione 2 si è concentrato sugli aspetti della comunicazione visiva  a 360 gradi. Ho proposto il tema del teatro: siamo partiti dall’astrazione del concetto di teatro, cui è seguita un’attenta ricerca visiva, e non solo, fino ad elaborare un sistema comunicativo ampio e diffuso.  

Ciascun gruppo ha progettato l’identità visiva e la comunicazione del teatro, come anche gli arredi urbani e le installazioni territoriali, secondo un’idea di design diffuso sul territorio. Gli studenti si sono infine anche occupati di editoria disegnando un volume ispirato a un autore classico del Novecento, riproposto secondo la propria interpretazione visiva. 

Pesaro Teatro Festival

Gaia Garattoni, Virginia Presutti, Alessia Tarsi

L’obiettivo del corso di Laboratorio della Comunicazione 2 dell’anno accademico 2019-2020 prevedeva la realizzazione di un progetto di identità visiva di un festival teatrale basato su un tema astratto preciso. La prima fase richiedeva un’interpretazione sul significato del teatro secondo noi studenti a cui seguiva la creazione di manifesti, locandine, segnaletica, gadget, installazioni e le varie declinazioni. La seconda fase del progetto era quella più importante poiché determinava la via di percorso da seguire nella realizzazione del festival. Indagando sulle origini del teatro, siamo partite dalla sua storia per ricercare espressioni che ne definivano l’idea. Abbiamo quindi stilato parole chiave, sensazioni ed emozioni personali, arrivando a definire una direzione di percorso comune basata su una determinata tematica: il gesto. In seguito abbiamo sviluppato l’idea di teatro in relazione alla gestualità intesa in tutti i suoi significati, dall’etimologia della parola stessa alle sue varie declinazioni analizzandola nella storia, nell’arte, nella danza e nel cinema. Il percorso di ricerca che abbiamo, infine, intrapreso si ispira all’ artista francese, precursore della body art, Yves Klein, che nel 1960 si dedicò alle sue “Antropometries”: esibizioni di modelle nude che si cospargono di blu per poi diventare “pennelli viventi”, imprimendo le loro forme e movimenti su tele di grandi dimensioni. Così abbiamo replicato a nostra volta la sua tecnica: pitturandoci e imprimendoci su lenzuoli per creare la nostra identità visiva.

Rimini Teatro Festival

Emma Corbelli, Lucrezia Manucci, Sirya Cardone 

Il teatro è l’unione di più discipline, con l’obbiettivo di realizzare un evento unico. Comprende gestualità, movimento, vocalità, espressione, suono. Abbiamo voluto rappresentare questa sinergia di parole con un termine che le racchiudesse tutte: le emozioni. È stata fatta una ricerca approfondita sul tema, mettendo in gioco anche le nostre sensazioni personali. Il progetto definitivo prevede la creazione di macchie di colore astratte, attraverso la sovrapposizione del foglio lungo la sua metà. A seconda di colori e accostamenti utilizzati, ogni spettatore verrà indirizzato verso un determinato e personale stato d’animo. L’obbiettivo del festival è quello di suscitare in ciascuno le diverse emozioni in modo assoluto, coinvolgendo i diversi sensi, insieme alla valorizzazione della città, luogo in cui esso si svolge. Il festival infatti si sviluppa all’aperto, in quattro zone caratteristiche della città di Rimini, ognuna delle quali è stata collegata ad una emozione: la rabbia, la gioia, la felicità e la paura. 

San Marino Teatro Festival

Il progetto grafico che abbiamo voluto realizzare per il Festival di teatro di San Marino si incentra su di una parola semplice e allo stesso tempo estremamente complessa: l’unicità. Dopo aver compiuto un’attenta ricerca sul significato più profondo di questa parola, abbiamo deciso di creare un’identità visiva capace di poter essere sempre diversa e di poter rappresentare direttamente ogni persona che ha avuto il piacere di interagire direttamente con noi. Colori e forme si fondono per poter dar vita a un’esperienza unica e irripetibile, nata dal contributo di ognuno di noi. 

San Marino Teatro Festival

Azioni, parole, luoghi, inquietudini e gioie creati dal subconscio durante il sonno, definiscono il sogno, in un modo che sembra diretto dal caso. Il collage è frutto di una casualità controllata, dove la mano opera come il subconscio creando situazioni surreali. Prendendo spunto da grandi artisti e grafici tra cui Hannah Höch, Cristiana Couceiro e John Stezaker, abbiamo utilizzato la tecnica del collage per definire l’identità del nostro festival. I nostri sono paesaggi onirici a cui viene data forma attraverso l’associazione di immagini e forme geometriche, che andranno a sostituire un corpo, a fare da cornice ad un altro, o da appiglio ad un altro ancora. 

Rimini Teatro Festival

Alessia Bernardi, Ilaria Mularoni, Andrea Pagliarani

“Rimini Teatro Festival” è il progetto dell’identità visiva di un festival teatrale che si svolge al Teatro Galli di Rimini, con un programma di sette giornate dedicate al tema della parola. Per l’identità visiva del nostro festival teatrale abbiamo scelto di focalizzarci sul tema della parola destrutturata e liberata dalle convenzioni del linguaggio, tipica del teatro di Carmelo Bene e Pier Paolo Pasolini. Per questo, abbiamo scelto di creare manualmente un alfabeto di lettere, nel quale la differenza tra maiuscole e minuscole non è data per seguire le regole grammaticali classiche, ma per differenziare la tonalità delle parole. Con queste lettere abbiamo deciso di creare una pre-campagna di manifesti con parole strutturate nello spazio, prendendo spunto dal lavoro di Jack Stauffacher e la campagna teatrale, con tutte le sue declinazioni, utilizzando sempre lo stesso metodo di scrittura fonetica.

Rimini Teatro Festival

Ettore Bellini, Eleonora Lazzari, Martina Montemaggi

L’obiettivo principale del progetto è stato la realizzazione dell’identità visiva di un festival teatrale che si sviluppasse intorno ad un tema, cioè al significato che ogni gruppo dava a questo tipo di scenario, che in questo caso sono le emozioni. Per rappresentare quest’ultime, a seguito di lunghe ricerche,ci si è focalizzati sulle espressioni facciali, prendendo ispirazione dai visi fotografati e utilizzati da Anton Beeke nei poster per la promozione del Kunst Rai, e sui colori che potessero rappresentare le sensazioni provate a teatro, in questo caso: giallo per la felicità, rosso per la rabbia e blu per la riflessione. “Rimini Teatro Festival”prevedeva sette spettacoli divisi in tre temi: teatro dei bambini, contemporaneo e classico; per ognuno di essi è stato previsto un differente font in modo da definirne la diversa identità. Una volta specificato il progetto grafico,esso è stato declinato creando i diversi manifesti, la segnaletica interna del teatro, pubblicizzazione del festival nella città di Rimini, merchandising ed installazioni esterne.

Progetti editoriali ispirati a letture classiche del Novecento