Laboratorio di interaction design

Corso di laurea magistrale in Design

Docente

Roberto Paci Dalò

Durante il laboratorio di exhibit e interaction design gli studenti lavorano sulla progettazione di spazi sensoriali. In particolare investigando le possibili implementazioni di spazi espositivi quali i musei attraverso l’interazione e l’utilizzo di suono e video gestiti con il più ampio uso di tecnologie per coinvolgere tutti i sensi. Il corso parte da uno scansionamento e mappatura del luogo (spazi, archivi, storie) per individuarne gli elementi implementabili e stimolanti per una progettazione multidisciplinare che si muove tra arte, scienza e design. Nel corso del lavoro gli studenti costruiscono un proprio kit (hardware e software) adattabile poi alle loro progettazioni future. All’aula fisica si affianca un’aula digitale e vengono utilizzate piattaforme on-line dove gli studenti possono approfondire senza limiti di tempo e spazio il lavoro; in questo modo i materiali sono continuamente condivisi e si nutrono del pensiero del gruppo in uno spazio plurimo.
Solitamente il corso è monografico e lavora su un singolo museo / struttura / macro progetto. Nel 2019-20 gli studenti hanno lavorato sul JRC – Joint Research Centre, lo hub della ricerca scientifica della Commissione europea dove operano circa 3000 scienziati in laboratori e Centri di ricerca avanzata collocati in un campus di 150 ettari situato a Ispra (Lago Maggiore). Gli studenti hanno potuto accedere alla struttura, visitare i laboratori e dialogare con gli scienziati in vista delle loro progettazioni.

Area di lavoro
https://interactiondesignrsm.tumblr.com/corso

Gruppo FB
https://www.facebook.com/groups/sensorialspaces/

Partner del corso 2019-20
JRC Joint Research Centre – European Commission
Moleskine
Studio Azzurro
Giardini Pensili
Usmaradio

Brain Data

Penso che la singolarità delle persone debba essere valorizzata, essa lascia una traccia. Ma questa traccia come viene percepita? Le onde cerebrali cambiano a seconda di ciò che facciamo e sentiamo. Lo spettatore agisce attivamente sull’opera generando una proiezione delle diverse onde cerebrali, che si intrecciano l’un l’altra con suoni e luci.

Progetto di Ilenia Balella

Memento

Il progetto si prefigura come un percorso esperienziale all’interno di uno spazio in assenza di luce, metafora di una fase di immediata Pre-Nascita nella quale l’individuo, ancora non fermamente appartenente al mondo, si trova. Qui esso ha la possibilità di osservare in maniera accellerata quella che è stata l’evoluzione del mondo, dalla nascita delle prime forme di vita fino ai nostri giorni. Successivamente il filone narrativo si concentra su delle tematiche difficili riguardanti le condizioni attuali del nostro pianeta e l’attività di ricerca del JRC ( Joint Research Centre )quali; Migrazione,Catastrofi naturali, Alimentazione e Salute. Questa è la fase in cui il soggetto all’interno dello spazio deve compiere delle azioni necessarie per il proseguimento della narrazione. Terminate le diverse interazioni, si accede alla parte finale dell’installazione caratterizzata da una proiezione su parete capace di far sentire l’osservatore all’interno di uno spazio in assenza di gravità dove vede avvicinarsi delle Porte ognuna delle quali con una storia da raccontare, un ipotetico destino. Il ritmo accellera, finchè si giunge alla caduta, succeduta da un momento di silenzio e buio totale, poi interrotto da un lamento, è il pianto di un bambino, siamo nati ed una luce bianca è pronta ad avvolgerci.

Progetto di Federico Topa

The Sound LAB

Il progetto nasce con l’intenzione di creare uno spazio interattivo durante l’open day del JRC di Ispra, con il quale le persone possano comprendere le potenzialità del centro di ricerca europeo. The Sound LAB apparentemente è un laboratorio di ricerca, che può diventare uno studio di registrazione: un’installazione unica e generativa che mette in contatto le persone con il mondo della musica elettronica. La presenza di un visitatore nei pressi di una porzione di studio permette l’attivazione del cambiamento e della trasformazione del luogo da laboratorio scientifico a studio di registrazione.

Progetto di Pietro Baruzzi

Suono invisibile

L’attenzione alla ricerca riguardo le attività del Centro comune di ricerca (JRC) di Ispra ha portato ad elaborare un pensiero legato al tema del silenzio. Con silenzio si intende ciò che non ha suono e ciò che per noi non è sempre udibile. La camera anecoica e lo Spazio conservano il silenzio. Il confronto tra essere umano e Spazio è stata una della basi da cui partire per poter pensare ad una lettura del silenzio. In questo ambiente l’essere umano rappresenta infinitesimamente piccolo e lo spazio l’ infinitesimamente grande. Il corpo umano e lo spazio sono luoghi in cui avvengono innumerevoli reazioni chimiche a cui noi non facciamo caso. La tecnologia ci ha permesso di trovare dei suoni impossibili da scoprire nello spazio, ma anche di approfondire la conoscenza di noi stessi nella camera anecoica, in cui il nostro udito diventa molto sensibile anche ai suoni impercettibili del corpo. Da queste considerazioni si può parlare di SUONO INVISIBILE: un suono che esiste ma non è accuratamente percepito.  Lo spazio espositivo si presenta diviso in tre fasi: Spazio, essere umano, segni ed interferenze.

Progetto di Maria Gabriella Milinci

Roberto Paci Dalò