Il solido che verrà scelto potrà essere cavo o pieno, ma preferibilmente cavo.

Potrà avere facce continue o vuote “a traliccio” (a “fil di ferro”, “wireframe” ovvero coi soli spigoli solidi e le facce vuote). Il solido dovrà preferibilmente essere costruito in modo che gli oggetti risultanti dalle diverse tecniche di stampaggio si possano combinare tra loro in un oggetto composto unitario. La sfera non è esclusa come forma, ma in tal caso la versione “a traliccio” dovrà recare caratteristiche particolari.

Il solido potrà essere formato da un unico pezzo o composto da più parti da assemblare: nel secondo caso sarà dato particolare importanza al sistema di assemblaggio

Solido cavo in materiale riciclato: stampato a compressione (stampo e contro-stampo ovvero stampo a due valve: punzone e matrice); stampato per colata a bassa pressione; stampato in 3D printing.

Progetto realizzato da Lucrezia Faraci, Serena Vizzini e Lucrezia Nediani.

Solido a “fil di ferro” in tre diverse tecnologie: 3D printing con traversi in tubolare cavo; fusione a cera persa (traversi pieni) a partire da modelli stampati in 3D in plastica; saldatura esogena/endogena (saldo-brasatura, saldatura a elettrodo o TIG/MIG) di tondini d’acciaio, ottone o altro materiale metallico ferroso o non ferroso.

Progetto realizzato da Carmen Ianiro, Lucilla Cesaroni e Mariangela Catucci.

Solido cavo a facce continue da realizzare applicando diverse tecniche di formatura dei compositi: layup manuale; stampaggio a compressione di pre-preg; incollaggio o fissaggio meccanico di materiale semilavorato in fogli rigidi.

Progetto realizzato da Roberto Alesi, Andrea Castellucci, Nicola Maria Aprile Ximenes e Emanuele Pizzuti.

Solido cavo a facce continue ricavato per: taglio a fresa e incollaggio pannello; fresatura massiccio a CNC, stampaggio a compressione fibre sia con resina (a freddo) che senza resina (a caldo, anche segatura di fresature precedenti e/o fibre vegetali alternative).

Progetto realizzato da Valerio Vincenti, Federico Topa e Michelangelo Campigotto.

Solido cavo a facce continue da realizzare attraverso: soffiaggio plexiglas, PET o materiali alternativi, trasparenti e non; rotomoulding resine trasparenti e non, biodegradabili e non.

Progetto realizzato da Sara Di Modena, Irene Carlino, Gaia Andruccioli e Siria Gasperoni.