Laboratorio di design del prodotto 1 A
Corso di laurea triennale in Design
Docente
Massimo Barbierato
Collaboratore
Francesco Toselli
Pasta.
Acqua e farina, se lavorate con una giusta sequenza di movimenti danno vita alla pasta.
Quest’anno abbiamo chiesto agli studenti del primo anno di Unirsm Design di progettare, durante il lockdown, nuove geometrie di questo meraviglioso materiale edibile.
La forma, indotta da nuovi processi, doveva nascere per esaltare un alimento regionale italiano quale l’olio pugliese, il burro trentino, il pomodoro siciliano, la melanzana rossa di Rotonda, la mollica tostata, il brodo emiliano, lo zafferano, il guanciale romagnolo, il ragù bolognese, la barbabietola rossa di Chioggia, il tartufo nero marchigiano, il basilico ligure, la nduja calabrese…
Le cucine degli studenti si sono trasformate in veri e propri laboratori dove, con l’aiuto di nonne e zie, hanno potuto sperimentare nuovi strumenti e nuovi processi realizzativi usando tecniche comuni nella sartoria, nella ceramica, nella stampa 3d, nel cucito, nella pittura, nella falegnameria, nella scultura.
I formati di pasta qui progettati non dovevano seguire logiche di grande distribuzione ma essere prodotti a casa tramite l’uso di stampi o processi innovativi.
Superfici Chiuse
Degustare l'olio
Questo progetto consiste nella realizzazione di una forma di pasta per la degustazione dell’olio pugliese. Il profumo, la consistenza ed il colore vengono qui esaltati da una forma ampia e morbida generata da uno stampo e controstampo in legno di larice tornito.
Margherita Sandelli
Passatelli 2.0 - Claudia Pari, Cecilia Gnoli
La melanzana rossa di Rotonda
Questo progetto consiste in una serie di tagliere con una duplice funzione. Un lato permette di tagliare l’alimento in diverse dimensioni, l’altro di imprimere l’impasto con tre diverse texture per interagire in maniera diversa con il sugo.
Lo stampo consiste in un doppio guscio realizzato con stampa 3d con filamenti in PLA e in PLA misto legno.
Nicolò Vincenzi, Mirco Battistini
Pasta elastica
Sperimentazione sul processo realizzativo di nuovi arricciamenti di pasta tramite la trazione di filamenti elastici inseriti nell’impasto (tolti dopo la cottura).
Queste geometrie, impossibili da realizzare con le tecniche tradizionali, possono ospitare alcuni alimenti umbri, quali le fave di Cottora dell’Amerino o le lenticchie di Castelluccio
Bartoli Jacopo, Morici Andrea
Cono olfattivo
Questo progetto nasce per esaltare il profumo del tartufo nero marchigiano.
La sua geometria è pensata per fare convergere il vapore prodotto dall’impasto nella sommità e costringerlo, attraverso un foro, a toccare la superficie del tartufo per amplificarne l’aroma.
Bartoli Jacopo, Morici Andrea
I nodi del mare
Questo progetto riproduce con dei filamenti di pasta la forma dei principali nodi della cultura marinara ligure. L’obbiettivo è quello di trattenere, rallentare ed abbracciare il pesto alla genovese usando delle forme legate alla tradizione del luogo.
Il nodo semplice, quello piano, il parlato semplice, la bocca di lupo e quello a bandiera vengono riprodotti tramite uno strumento realizzato in multistrato di betulla che ne spiega e ne facilita la realizzazione.
Alessandra Pandolfi, Martina Ugolini
Gnocco piemontese
Il concept di questo progetto nasce dallo studio del raschietto, un antico strumento in ferro che le donne delle valli usavano per preparare gli gnocchi. Era composto da una lastra piegata capace di dare all’impasto diverse forme.
Il progetto consiste in una serie filtri stampati in 3d le cui pieghe permetteranno il taglio, l’incisione e la texturizzazione di nuove geometrie di gnocchi.
Martina Bagnoli, Angela Collini
Texture
E’ possibile progettare uno strumento che dia la possibilità di imprimere sulla pasta la texture di uno specifico territorio? Come si può trasportare su un elemento edibile la geometria del legno, della pietra, delle foglie o della terra?
Questo progetto consiste nella realizzazione di una valvola a più componenti stampata
in 3d che permette, se associata ad un pezzo di pellicola per alimenti in pvc, di mettere sottovuoto qualsiasi materiale e di usarlo come stampo.
Gli studenti hanno qui ipotizzato di progettare un formato di pasta per la Repubblica di San Marino, utilizzando come matrice la pietra del monte Titano.
Matteo Dall’Olmo, Alice Teodorani