Laboratorio di design del prodotto 2 A

Corso di laurea triennale in Design

Docente

Marco Ferreri

Collaboratore

Pietro Garofalo

Università degli Studi della Repubblica di San Marino

Corso di Laurea Triennale in Disegno Industriale

A.A. 2019—20

Laboratorio di design del prodotto 2 _ sez.A

Docente: Marco Ferreri

Collaboratore: Pietro GarofaloLaboratorio di design del prodotto 2

Nel laboratorio di design del prodotto si apprendono gli strumenti e le competenze necessarie per la realizzazione di un progetto.

Lo studio della metodologia progettuale e la comprensione degli strumenti utili al processo creativo, come la ricerca e l’osservazione, l’analisi e l’elaborazione delle informazioni, la creazione e la rappresentazione di concept, permettono allo studente di sviluppare un approccio critico e consapevole, aiutandolo nello sviluppo e nella presentazione del progetto.

Se dico BIO a cosa pensi?

BIO é un metodo e un approccio al progetto che tiene conto non solo dell’oggetto che dovrà essere progettato ma anche e soprattutto del contesto in cui questo prodotto avrà ragione di esistere.

La strada verso un futuro realmente BIO e sostenibile è ancora molto lunga, ma influenzando il modello di consumo delle persone e orientandolo verso nuove forme e stili compatibili, si potranno ottenere i primi segnali di miglioramento del benessere collettivo e una migliore sostenibilità ambientale.

La pandemia globale che stiamo vivendo ci sta già dimostrando come un cambiamento delle nostre abitudini e dei nostri comportamenti contribuisce al miglioramento di alcune criticità ambientali.

Ci siamo posti domande come: “Quali sono le nostre abitudini? Quante di queste sono giuste e quante sbagliate?” “È possibile trovare un’alternativa ai prodotti di consumo a cui siamo abituati, sostituendoli con oggetti autoprodotti?” “Sarà possibile imporre alle industrie un prodotto di qualità e non progettato al fine di essere sostituito in breve tempo?” “Bisogna ripensare la produzione industriale? O possiamo farne a meno?” “Ci sarà un divario sociale tra chi sostiene una produzione frenetica e chi invece promuove una produzione più controllata?”

Honest

Antonio Di Ruocco, Alice Giovagnoli, Anna Macellari, Menel Touhami, Arianna Tura

HONEST è un progetto in cui design e sostenibilità convergono, nato dalla consapevolezza delle problematiche e dei rischi a cui le api sono attualmente esposte e del loro ruolo fondamentale nell’ecosistema. È un’arnia ideata per offrire a tutti la possibilità di dedicarsi, nel proprio giardino o terrazzo, all’apicoltura in modo semplice ed etico.

Il kit di montaggio contiene pezzi facilmente assemblabili e un manuale ricco di informazioni che consente un approccio immediato al mondo delle api mellifere.
Gli elementi strutturali caratteristici delle arnie convenzionali sono stati riprogettati per rendere la produzione di miele meno stressante per le api: la disposizione orizzontale di nido e melario rende loro gli spostamenti interni meno faticosi; i telai a T all’interno del nido favoriscono la libertà di costruire favi in totale autonomia; le spazzole all’interno del melario fungono da filtro durante l’estrazione dei favi.

Le tematiche trattate in questo progetto sono conformi ad alcuni obiettivi dell’Agenda ONU 2030, in particolare l’SDG 12 “Consumo e produzione responsabile” e l’SDG 15 “La vita sulla Terra”.

GEA

Marco Dominici, Rebecca Mauri, Laura Sangiorgi, Tommaso Sorbini

Gea nasce da uno studio approfondito sul mondo dell’igiene personale femminile, affrontando il tema dell’assorbenza. L’obiettivo di questo progetto è quello di sfatare gli innumerevoli taboo riguardo al ciclo mestruale, e di rispettare l’ambiente combinando gli aspetti del riutilizzo e dell’usa e getta consapevole.

Il corpo esterno di questo nuovo assorbente è realizzato in silicone platinico di tipo medicale, che oltre ad essere anallergico, duraturo, è anche bio-compatibile ed ecosostenibile, in quanto riciclabile e atossico.

Può essere lavato, asciugato e disinfettato in pochi secondi, in qualsiasi luogo, in ogni situazione.

All’interno sarà possibile inserire qualsiasi tipo di materiale purché soddisfi l’esigenza principale di assorbire.

Nella parte superiore dell’assorbente è presente una griglia di fori che facilita il passaggio dei liquidi, fino ad arrivare al tessuto assorbente posto al suo interno. Una volta chiuso il case in silicone, l’assorbente si assicura all’intimo attraverso due bottoni posti alle estremità attraverso delle alette a C.

Finger - it

INSIDE

RI-CROMO

Simona Alessandrini, Greta Giangi, Olga Kopchuk

La penna è un oggetto che fa parte della nostra quotidianità. Generalmente la penna è realizzata quasi totalmente in plastica, con alcuni componenti in ottone o acciaio. Purtroppo, oltre ad essere un oggetto multi-materiale, la plastica della penna non è considerata “imballaggio”, perciò non può essere differenziata nella raccolta della plastica, bensì, una volta esausta deve essere gettata nell’indifferenziato. Inoltre, nelle penne, come anche in altri strumenti di scrittura, sono presenti sostanze chimiche dannose sia per l’uomo che per l’ambiente.

L’obiettivo è quindi quello di ripensare quest’oggetto, sia dal punto di vista formale che funzionale, e di ricercare un’alterativa all’inchiostro e al modo in cui questo viene impresso su carta.

Una possibile soluzione è sicuramente quella di realizzare inchiostri ricorrendo all’utilizzo di materiali naturali, come spezie oppure scarti di verdura, frutta, semi, foglie.

Sono state sviluppate 16 diverse ricette che hanno dato vita alla creazione di un manuale didattico per la scuola dell’infanzia e primaria, con l’obiettivo di avvicinare i bambini già dai primi anni dell’età scolare al mondo della scrittura manuale e, soprattutto, alle tematiche ambientali in maniera positiva.

L'Aia

Emiliano Giacobbi, Gioela Giardino, Tobia Mosti, Mattia Roma

Il tema dei prodotti per la pulizia apre un mondo di diverse problematiche ambientali, dall’inquinamento ai numerosi danni per l’ambiente. L’idea nata da questa visione è stata quella di ricercare una soluzione per facilitare una produzione domestica dei detergenti, che consente di ridurre l’utilizzo di materiali per il packaging, principalmente plastica, e l’impatto negativo sull’ambiente delle sostanze nocive contenute all’interno dei detergenti chimici.

Solo nell’ultimo secolo la filiera dei detergenti è diventata così massiva. Nel passato, i principali detergenti in realtà venivano realizzati principalmente da scarti agricoli. Nasce da questa osservazione l’idea di prendere come riferimento produttivo un’azienda agricola, che per sua natura produce scarti di ottima qualità per la produzione di detergenti. Con un minimo investimento, un’azienda agricola può facilmente convertire i suoi scarti di produzione in una nuova offerta, realizzando così detergenti biologici.

Da qui sono seguiti numerosi esperimenti, necessari a valutare le giuste ricette che rispettassero i requisiti del biologico, la facilità di esecuzione e la funzionalità detergenti. Così come la ricerca di metodi di stoccaggio e distribuzione alternativi, ripensando al riutilizzo di contenitori di vario genere e materiale, che con alcuni accorgimenti possono essere riadattati all’utilizzo con i detergenti. Pensando ai detergenti spray, per esempio, è stato progettato un giunto che consente di implementare questa funzione in qualsiasi tipo di contenitore, donandogli una seconda vita e riducendo i rifiuti.

Ricromo

Simona Alessandrini, Greta Giangi, Olga Kopchuk

La penna è un oggetto che fa parte della nostra quotidianità. Generalmente la penna è realizzata quasi totalmente in plastica, con alcuni componenti in ottone o acciaio. Purtroppo, oltre ad essere un oggetto multi-materiale, la plastica della penna non è considerata “imballaggio”, perciò non può essere differenziata nella raccolta della plastica, bensì, una volta esausta deve essere gettata nell’indifferenziato. Inoltre, nelle penne, come anche in altri strumenti di scrittura, sono presenti sostanze chimiche dannose sia per l’uomo che per l’ambiente.

L’obiettivo è quindi quello di ripensare quest’oggetto, sia dal punto di vista formale che funzionale, e di ricercare un’alterativa all’inchiostro e al modo in cui questo viene impresso su carta.

Una possibile soluzione è sicuramente quella di realizzare inchiostri ricorrendo all’utilizzo di materiali naturali, come spezie oppure scarti di verdura, frutta, semi, foglie.

Sono state sviluppate 16 diverse ricette che hanno dato vita alla creazione di un manuale didattico per la scuola dell’infanzia e primaria, con l’obiettivo di avvicinare i bambini già dai primi anni dell’età scolare al mondo della scrittura manuale e, soprattutto, alle tematiche ambientali in maniera positiva.

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