Laboratorio di design della comunicazione 1 A
Corso di laurea triennale in Design
Docente
Donatello D'Angelo
Collaboratore
Arianna Di Betta
Tipi Geometrici
“Tipi Geometrici” è un esercizio di tipografia basato sulle forme basilari. Partendo dall’esperienza di Peter Biľak che nel design della sua font “Julien” ha reso omaggio alla tipografia delle avanguardie europee, in particolare quella di movimenti artistici dell’inizio del XX secolo come Dada, il futurismo e la scuola Bauhaus, ogni studente partendo da cerchi, quadrati e triangoli, ha sviluppato un proprio carattere geometrico giocoso, prevedendo in molti casi più varianti di ogni lettera, confrontandosi così per la prima volta con le regole del type design.
Bigodino
Bigodino – Modular Short Red Curly Hair, Jacopo Bartoli
Big Fat Mug
Big Fat Mug – It’s not my cup of tea, Angela Collini
Stab
Stab – Bastone in tedesco, Lorenza Muscato
Osso
Osso – Giuseppe Oliveri
Trident
Trident – Il dominio su tutto il mare fu affidato a Nettuno, Margherita Sandelli
Pop
Pop – A sugar candy type, Alice Teodorani
ImagiNations
“ImagiNations” è un sistema di identità visive per nazioni di ridotte dimensioni. Le micronazioni, oggi considerate il quinto mondo, non sono propriamente quei classici insiemi di individui accumunati e coscienti della propria unicità linguistica, culturale e storica, ma piuttosto quelle entità politiche che, per varie ragioni, nascono per motivi eversivi.
I membri di queste comunità, solitamente composte da una o al massimo da un piccolo numero di persone, dichiarano di appartenere a una nazione indipendente o a uno stato sovrano seppure senza il riconoscimento legale da parte dei governi mondiali o delle principali organizzazioni internazionali. La micronazione, che non va confusa con il piccolo stato, esprime una pretesa formale e persistente di sovranità su un territorio fisico, generalmente di piccole o incalcolabili dimensioni. Le attività legate a queste entità effimere sono quasi sempre abbastanza banali tanto da essere ignorate piuttosto che sfidate dalle nazioni ufficiali alle quali vengono rivendicati i territori.
Nella storia tante sono state le motivazioni per proclamarsi presidente o sovrano di un’isola deserta, di un lembo di terra dimenticato dal resto del mondo o persino della propria cameretta: goliardia, satira, arte, politica, spiritualismo, anarchia, odio, amore e, naturalmente, l’evasione fiscale. Esistono infatti territori (deserti) dove è possibile realizzare i sogni della propria figlia rendendola a tutti gli effetti una principessa. Oppure altri dove è consentito vivere in una comunità hippy degli anni Settanta, tutelare i diritti degli omosessuali australiani, campeggiare una sola settimana nel mese d’agosto o restaurare l’antica cultura romana.
Le micronazioni solitamente hanno un proprio emblema e una bandiera e, nella maggior parte dei casi, emettono monete, banconote, francobolli, passaporti e altri oggetti, spesso, come unica fonte di entrata. Gli studenti del laboratorio, occupandosi del rebranding o restyling di questi elementi della comunicazione, hanno dato forma a una sorta di atlante di luoghi paradossali i cui personaggi cercano di immaginare nuovi mondi che, nel bene e nel male, sono tesi a nuove forme di libertà.
Dominio di Melchizedek
Il Dominio di Melchizedek (DoM) fondato nel 1986, è una micronazione con struttura monarchica dittatoriale ed ecclesiastica basata sui principi fondamentali dell’amore fraterno e della convivenza pacifica con tutte le società all’interno della Famiglia delle Nazioni e dei suoi popoli. La micronazione fu ideata dall’americano Mark Pedley e dal padre Evan David Pedley e dichiarata unilateralmente nel 1990.
Martina Bagnoli, Matteo Dall’Olmo, Alice Teodorani
Isola di Sark
Sark è la più piccola delle Isole del Canale della Manica e fa parte del baliato di Guernsey, un possedimento della Corona Britannica che non appartiene al Regno Unito e che gode di una certa autonomia in vari campi, come ad esempio quello fiscale. Nella fattispecie Sark versa le dovute competenze alla Corona Inglese, rimaste incredibilmente invariate: una sterlina e settantanove pence all’anno.
Dista circa 80 miglia dalle coste inglesi, è lunga appena cinque chilometri e larga tre e ha una superficie di 2.10 miglia quadrate che corrispondono a circa 5,44 kmq. Sark è costituita da due parti principali, Greater Sark a Nord e Little Sark a Sud. Esse sono collegate tra loro mediante uno stretto istmo chiamato La Coupée che, pur essendo largo poco meno di tre metri, si erge sul livello del mare per più di 90 (300 piedi). Le protezioni ai bordi della strada sono state erette nel 1900; prima di allora, i bambini dovevano gattonare per evitare di cadere oltre il bordo. Questa stretta strada che ricopre la totalità dell’istmo che è stata costruita nel 1945 dai prigionieri tedeschi di guerra sotto la direzione dei Royal Engineers (corpo dei genieri dell’esercito britannico, il cui compito è la realizzazione, manutenzione ordinaria e straordinaria di infrastrutture ed opere di supporto all’attività di combattimento).
Cecilia Gnoli, Claudia Pari, Matteo Parma
Repubblica di Frigolandia
“Frigolandia” (letteralmente la terra di Frigidaire) è il progetto-sogno-realtà di una repubblica della fantasia, dell’arte e della creatività, laboratorio di ricerche su nuovi mondi possibili, città multipolare dell’arte maivista.
La Repubblica di Frigolandia è una libera unione di soggetti autonomi, fantastica nel suo concetto, ma reale nel suo esserci, alcuni edifici, un parco ricco di abeti, cipressi, pini, querce e tigli collocato ai margini di un piccolo paese medioevale, Giano dell’Umbria, centro geografico d’Italia, porta d’ingresso al parco naturale dei Monti Martani, nel cuore del “triangolo d’oro” Assisi-Foligno-Spoleto.
L’essenza del progetto è creare-inventare una “cosa maivista”, un centro di iniziativa e produzione artistica assolutamente metropolitano e cosmopolita, ma posto nel cuore di un territorio boscoso, dove lo stesso paesaggio è un’occasione di riflessione, in un confronto dolce con la natura, ma senza dimenticare le umane tempeste e tragedie.
Jacopo Bartoli, Andrea Morici, Lorenzo Volpini