Laboratorio di exhibit e interaction design

Corso di laurea magistrale in Design

Docente

Roberto Paci Dalò

Il Laboratorio di Exhibit e Interaction Design mira allo sviluppo delle capacità degli studenti di organizzare in maniera personale le proprie conoscenze approfondendo in egual misura aspetti teorici e pratici attorno a un lavoro di progettazione museale. Una teoria inscritta nel fare che permetta la realizzazione di oggetti (analogici e digitali) tangibili. Proprio il rapporto tra arte, scienza e natura è al centro del corso in modo tale da sviluppare una competenza allargata che consenta la progettazione di sistemi articolati e innovativi in grado di disegnare narrazioni attraverso una consapevole progettazione multimediale. Insieme al ‘museo’ la progettazione può riflettere sui luoghi fondamentali della cultura quali cinema e teatri ma anche altri con tipologie radicalmente diverse per cui – ad esempio – lo spazio pubblico urbano, il bosco, la spiaggia, un bar. A partire da questa analisi, vengono tracciate direzioni di lavoro operative per la creazione dei progetti individuali. Ogni studente crea quindi il proprio metamuseo fatto di luoghi fisici e digitali. Ci si pone nel corso l’obiettivo sviluppare una buona chiarezza metodologica e la possibilità di costruirci un ‘kit’ fatto di pratiche, software, hardware, strumenti di tutti i tipi e intenzioni incluso l’utilizzo del taccuino come uno degli strumenti fondamentali di progettazione. Benché sviluppati individualmente, i progetti sono periodicamente sottoposti a un verifica con le compagne_i per individuarne ulteriori sviluppi. Fanno parte della didattica del corso visite a studi e aziende di particolare interessa per le tematiche affrontate (dove gli studenti possono confrontarsi con professioniste_i). A questo si aggiunge un ciclo di incontri in remoto con ospiti che possono incontrare gli studenti e condividere il loro pensiero e metodologia.

Keywords
interactiondesign, museo, suono, video, taccuino, arduino

Personart

Il progetto “Museo Chiuso” lavora sul problema dell’accesso ad un luogo fisico in remoto, con un pensiero rivolto a tutti gli edifici culturali in questo particolare momento preclusi alla visita. Le istituzioni museali stanno cercando di “rimanere aperti”, creando un nuovo campo di sfida per i progettisti, i quali hanno la responsabilitài comprendere ed elaborare modalitài fruizione, attraverso cui gli utenti possano entrare in contatto con l’ambito museale e ciòhe vi risiede.

Progetto di Alessia Valgimiglil

The Space of Futures

La volontàel progetto èuella di ideare uno spazio in cui le persone possano dare un piccolo contributo alla costruzione di una prospettiva futura comune. Ogni piccola azione andrà produrre cambiamenti nel futuro di tutti. L’impegno e la volontài ognuno di noi potranno, infatti, generare grandi ripercussioni. Per offrire l’opportunitàgli utenti di “disegnare” o dare forma al futuro, èossibile ispirarsi a una vasta raccolta di riferimenti di vario tipo. Una via particolarmente interessante ci èuggerita da una locuzione della teoria del caos: l’effetto farfalla. Tale concetto racchiude l’idea che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi cambiamenti a lungo termine in un sistema, perciò una singola azione puònfluenzare imprevedibilmente il futuro.

Progetto di Andrea Castellucci

Future Space. Make Your Own Museum

I musei sono degli spazi vitali per la connessione, il piacere e la liberazione, in questo periodo in cui non possiamo stare fisicamente insieme, gli spazi virtuali sono diventati l’unico mezzo di connessione e di condivisione. Molte realtà museali si sono mosse verso la digitalizzazione, tuttavia, non restituendo le stesse emozioni e sensazioni, le esposizioni virtuali sono usate principalmente per simulare visite fisiche con il fine di promuoverle. Riprodurre digitalmente un’opera la rende “falsa” in quanto altre persone hanno apportato modifiche più o meno visibili e deturpanti per l’ottimizzazione e la visualizzazione su piattaforme VR/AR e la fruizione viene percepita per lo più ludica.

Progetto di Roberto Alesi

Molisia

Il progetto permette che l’utente acquisisca consapevolezza e conoscenza dei luoghi e della cultura della regione Molise, sfruttando le caratteristiche della Gamification. Sono infatti presenti le meccaniche tipiche del videogioco come i punti esperienza, i livelli, le medaglie e le ricompense, tecniche basilari per mantenere viva curiosità motivazione.

Il videogioco acquisisce uno stile medieval-fantasy per far fronte sia ad una regione ancorata alle tradizioni, che al tormentone “il Molise non esiste”.

La cartografia èn altro elemento fondamentale del progetto: il gioco segue delle narrazioni, e le narrazioni seguono sempre una mappa.

Progetto di Carmen Ianiro

CoMuseo

A partire dalle parole chiave attrarre, collaborazione e coinvolgimento, si è pensato di creare uno strumento utile ai musei che possa allo stesso tempo promuovere e comunicare una nuova mentalità, nata da riflessioni sulla quarantene e su quanto importante sia il sentirsi vicini. CoMuseo è una piattaforma web che simula un ambiente virtuale bidimensionale dove gli utenti possano venire a conoscenza di future mostrea temporanee (tenute dal museo che desidera di utilizzare questo servizio) e allo stesso tempo interagire tra di loro e con un numero indefinito di opere.

Progetto di Emanuele Pizzuti

Feel

Sito web volto alla collaborazione con i musei. Piattaforma che permette di visitare il luogo museale scelto e di immergersi ad un livello ancora più profondo cone la realtà del museo stesso. Oltre l’audio della guida che spiegherà l’opera (default), sarò possibile sentirla tramite le vibrazioni e il calore riprodotte dal kit acquistabile online e “vederla” attraverso il grafico delle sue onde sonore. Alla connesisone di altri utenti la vibrazione cambierà come anche il grafico: il pattern di vibrazioni farà vivere l’esperienza del luogo, come se lo stessi realtmente visitando in quel momento.

Progetto di Lucilla Cesaroni

Cicero

Creazione di un app che permetta tour guidati in prossimità della propria geolocalizzazione, fornendo informazioni sui luoghi visitati e la creazione o ricerca di testimonianze foto-audio-video. I tour potranno essere scelti a seconda degli interessi dell’utente e della disponibilità del luogo geolocalizzato. Una volta scelta la categoria d’interesse l’applicazione guiderà l’utente verso l’obiettivo più vicino informandolo della durata del percorso.

Avendo la fotocamera come sfondo alle indicazioni, per l’utente sarà possibile individuare testimonianze lasciate da altri utenti, che si attiveranno una volta avvicinati, o di lasciarne di proprie. La testimonianza anche detta Cicero potra essere: audio, registrando e ascoltando; video, filmati di vario genere o fotografiche correlate da didascalie.

Progetto di Lucrezia Faraci